Attività intellettuale di Felice Socciarelli

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L'apostolato del Socciarelli, agli inizi duro e spesso incerto, fu sorretto e potenziato da GIUSEPPE LOMBARDO RADICE che nel 1927 fece conoscere attraverso "L'educatore della Svizzera Italiana" l'esperienza di Mezzaselva destando vivo interesse nel campo della scuola. L'ambiente, intanto, in breve tempo aveva subito tale trasformazione che fece dire a Ferriére: «Socciarelli e consorte hanno fatto di quel villaggio un centro pedagogico e avanzato". Poco dopo su "L'educatore Nazionale" uscì la prima puntata di "SCUOLA E VITA A MEZZASELVA".
 

  Nel 1931 particolari circostanze familiari lo costrinsero dolorosamente a lasciare quel mondo a cui aveva donato tutto se stesso. Si trasferì a Vetralla, quindi a Roma dove insegnò ininterrottamente alla scuola "Francesco Crispi" fino al momento della pensione. Continuò a pubblicare su riviste e giornali profili di scolari da lui studiati e analizzati; pubblicò sussidari, il corso di letture "LA FAMIGLlA ROSINI" ambientato alla "Giovacchina" e numerosi corsi di didattica per la scuola rurale e "SCUOLA E VITA A MEZZASELVA"; a ciò si aggiunge una produzione di poesie e sonetti, freschi e genuini, rimasti inediti, che rivelano la sua grande sensibilità d'animo. Nel 1950 ottenne il 1° Premio al Merito Educativo; l'anno precedente aveva partecipato come relatore ad un Convegno del "PAEDAGOGIUM" al quale avrebbe dovuto essere presente nuovamente nel 1951, ma il male inesorabile che lento e insidioso avanzava lo costrinse a rinunciare per sempre alla sua attività.

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