Cena, Giovanni
Tipologia Persona
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Montanaro Canavese
- Data di nascita
- 12 gennaio 1870
- Luogo di morte
- Roma
- Data di morte
- 7 dicembre 1917
Wikipedia
- Giovanni Cena
Attività e/o professione
- Qualifica
- Poeta
- Qualifica
- Giornalista
- Qualifica
- Scrittore
Biografia / Storia
- Nato a Montanaro Canavese il 12 gennaio 1870, primogenito di una famiglia di modeste condizioni economiche – il padre Giovanni era tessitore e la madre Maddalena Biletta casalinga - dopo avere compiuto gli studi prima in un collegio di religiosi a Torino poi in seminario ad Ivrea, capì di non volere diventare sacerdote come sembrava imporgli la sorte, ma di possedere la vocazione per la poesia e la letteratura; a costo di grandi sacrifici frequentò la facoltà di Lettere e Filosofia cominciando a scrivere prose e poesie e a collaborare a giornali e riviste, facendosi subito apprezzare nell’ambiente culturale torinese. Dopo brevi soggiorni all’estero si trasferì a Roma, chiamato da Maggiorino Ferraris a lavorare come redattore capo alla rivista Nuova Antologia; questo incarico gli permise di prendere parte alle battaglie politiche e civili che animavano la Capitale agli inizi del Novecento, dando spazio sulle pagine del periodico a questioni e dibattiti di attualità ed esprimendo attraverso l’attività letteraria e giornalistica i sentimenti di solidarietà e di altruismo che lo animavano, e che ebbe poi modo di applicare nella pratica aderendo ad una iniziativa sociale e culturale a favore delle popolazioni rurali dell’Agro romano nel 1904, accompagnando l’amico Angelo Celli impegnato nella lotta contro la malaria tra i lavoratori delle tenute laziali, aveva “scoperto” le drammatiche condizioni di vita dei braccianti agricoli. Sollecitato dalla sua compagna Sibilla Aleramo, che con altre signore della Sezione romana dell’Unione Femminile gestiva dei rudimentali Corsi di alfabetizzazione creati da Anna Fraentzel Celli per facilitare l’azione igienico sanitaria condotta dal marito con il concorso della Croce Rossa, decise di partecipare all’iniziativa; nel 1907 per dare maggiore efficacia ed organicità all’azione educativa costituì un apposito Comitato per Le Scuole dei Contadini composto oltre che dai coniugi Celli e da Sibilla Aleramo, dal letterato Carlo Segrè, dal maestro Alessandro Marcucci e dall’artista Duilio Cambellotti.
Da quel momento il riscatto morale e civile dei “guitti” della Campagna romana divenne lo scopo principale di Cena e la scuola, con il suo più alto significato educativo, sociale e culturale, assorbì la maggior parte delle sue energie, poiché, a suo avviso, essa rappresentava lo strumento indispensabile per offrire ad una categoria di diseredati la possibilità di migliorare le proprie condizioni di vita materiali e morali, di affermare i propri diritti, di elevarsi spiritualmente.
Nel 1911 al fine di ottenere aiuti e sovvenzioni per incrementare il servizio scolastico nell’Agro romano e pontino avvalendosi del prestigio e della considerazione di cui godeva organizzò una Mostra sulle Scuole dei Contadini nell’ambito delle manifestazioni dedicate al cinquantenario dell’Unità d’Italia: la Mostra curata da Marcucci e da Cambellotti ebbe successo e richiamò l’attenzione del pubblico e del mondo politico sui problemi della Campagna romana e dei suoi abitanti.
Durante il primo conflitto mondiale nonostante i problemi privati, i lutti, le difficoltà dovute alla guerra, si adoperò anche per garantire l’assistenza civile alle famiglie dei richiamati, organizzò gli asili per i bambini, i corsi scolastici per i soldati ricoverati negli ospedali, l’accoglienza per i reduci e quanto altro potesse essere di aiuto al prossimo; inoltre, con la collaborazione di Marcucci e Cambellotti fondò un giornale, Il Piccolissimo, rivolto alle popolazioni rurali e ai militari.
Nel 1917 fu colpito da una acuta forma di polmonite: il suo fragile fisico provato dalle eccessive fatiche non resse alla malattia: “l’apostolo della scuola”, come venne definito, si spense nella sua casa romana il 7 dicembre dello stesso anno.
Luoghi di attività
- Luogo
- Roma
Contesto generale
-
Archivi
- Archivio di Stato, Firenze, Fondo Aleramo.
Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno d’Italia, Roma, Fondo Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno d’Italia; Fondo Giuseppe Isnardi; Fondo Zanotti-Bianco.
Fondazione Ugo Spirito, Roma, Fondo Camillo Pellizzi.
Archivio Ente Scuola per i contadini dell’Agro romano e delle paludi Pontine, Museo Storico della Didattica “Mauro Laeng” Università degli Studi di Roma Tre, Roma, Fondo Le Scuole per i contadini, Serie 1 – Registri e verbali, Subfondo – Raccolta fotografica.
Archivio Didattico Lombardo Radice, Museo Storico della Didattica “Mauro Laeng” Università degli Studi di Roma Tre, Roma, Fondo Lombardo Radice.
Istituto della enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, Roma, Fondo Ildebrando Pizzetti.
Fondazione Istituto Gramsci, Roma, Fondo Sibilla Aleramo.
Soprintendenza alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma, Fondo Archivio Bioiconografico.
Fondazione “Giuseppe Di Vagno” (1889-1921), Conversano (Bari), Fondo Giovanni e Carlo Coltella.
Domus Galileiana, Pisa, Fondo Antonio Favaro.
Archivio Luigi Volpicelli, Roma, (Archivio privato)
Bibliografia
- Bottega R., Giovanni Cena 50 anni dopo, Cronache da Palazzo Cisterna, luglio-settembre 1967.
Cena G., Lettere scelte, Torino, L’Impronta, 1929.
Cena G., Saggi critici, Torino, L’Impronta, 1929.
Cena G., Pensieri e frammenti inediti, Torino, L’Impronta, 1928.
Cena G., Poesie, Torino, L’Impronta, 1928.
Cena G., La rinascita nei paesi devastati, in “Nuova Antologia”, 1910, 1 gennaio.
Cena G., Gli ammonitori, in “Nuova Antologia”, 1904.
Cena G., Homo, [con una composizione originale di Leonardo Bistolfi], in “Nuova Antologia”, (1905?).
Cena G., Madre, [con lettera di A. Graf; disegno di L. Bistolfi], Torino, Libreria Roux di Renzo Streglio, 1897.
Cena G., In umbra: versi, Torino, Renzo Streglio, 1899.
Cena G., Lungo le rive della morte, in “Nuova antologia”, 1909.
I contadini dell’Agro all’Esposizione, in “Il Messaggero”, 16 giugno 1911.
Jannella F. –JANNELLA A- - JANNELLA M., Giovanni Cena e il suo discepolo Alessandro Marcucci, Roma, Mura Edizioni, 1994.
Lombardo Radice G., Pedagogia di apostoli e di operai, Bari, Laterza, 1936. Marcucci A., La Scuola di Giovanni Cena, Torino, Paravia, 1948.
Marcucci A., Giovanni Cena e le scuole per I contadini, Roma, Off. Poligrafica Italiana, 1919.
Peiser W., Scuole rurali nella Campagna romana, in “Rivista Pedagogica”, XXVI (1933), fasc. 1, gennaio-febbraio.
Scialla E., L’impegno sociale di Giovanni Cena, Torino, Aiace, 1968.
Scialla E., Una vita come impegno – Vita di Giovanni Cena attraverso le lettere e scritti vari, Torino, Paravia, 1969.
Strozza F., Giovanni Cena e Le Scuole per i Contadini, Roma, Gruppo Editoriale Gesualdi, 1991.